Quand la belle journée se termine, et que le soleil disparaît derrière les maisons un peu plus hautes, toujours plus loin.

Poco prima di pranzo o poco prima dell’estate - quando tutto è già pronto -
 c’è, tra le varie possibilità, quella
di sedersi per qualche minuto alla finestra. È esattamente in quel momento che
si può vedere un pulviscolo di
particelle bianche che impazziscono nell’aria (un ritmo regolare?),
con un movimento che ti chiedi se non fosse lo stesso, esattamente lo stesso,
 se rimanessero ferme 
(possono rimanere ferme?).
Le particelle illuminate dal sole appaiono bianche per lo stesso principio per cui appare bianca
la luna
, sono più grandi della lunghezza d’onda della luce.

A travers la fenêtre ouverte, les rayons du soleil inondent doucement les parties vides remplies d’air qui se rafraîchit.

Allontanandosi un bel pò con lo sguardo, potrebbero forse inscenare lo stesso movimento anche i pianeti. Ma prima del pulviscolo bianco,
avevo piuttosto pensato
alle nuvole di insetti
alle finestre che tremano (per la musica) o a una nube di calore (estivo).

Et les poussières, insectes, petits points qui tourbillonnent sur eux-mêmes, s’envolent dans tous les sens, s’entrechoquent, remontent ou redescendent.

In ogni caso 
proprio in quell’attimo in cui giri distratto lo sguardo, le foglie (verdi e grigie) degli ulivi
- approfittando del vento e dei riflessi della luce - giocano a scambiarsi tra loro di posizione
saltando vicendevolmente da
un ramo all’altro.

Et la journée disparaît, dans son entièreté composée de toits et de toutes ces petites particules brillantes révélées par sa propre fin, qu’on a respiré tout au long en pensant qu’il s’agissait d’une matière vide et transparente.